Erasereah, di David Lynch. Fantastico, b/n durata 90 min. USA 1977.
1 commento:
luca valerio
ha detto...
Tutto immerso nel buio (con un uso del bianco e nero che ricorda da vicino l'espressionismo), pochissimo dialogato, accompagnato da un sonoro ossessivo che ha una funzione determinante, il film è infatti anche una parodia del cinema sentimentale sulla famiglia. Governati dalla demenza e dall'epilessia, i suoi personaggi sono larve, i gesti sono apporti medianici, il visivo e il sonoro partecipano d'un universo tanto angoscioso da strapparci sorrisi liberatori. Magari non diremmo anche noi che con tale film David Lynch è entrato nella storia del cinerea, ma si può capire perché i patiti dell'underground ne abbiano fatto oggetto di culto. Tra i molti modi di firmare i sogni più cupi e atroci, questo di Lynch, seppure vecchiotto, provoca tale sconcerto da farci ringraziare l'avanguardia. Essa ci ricorda che esiste anche un cinema diverso, che non tutto è colosso o piatta novelletta.
Giovanni Grazzini da Il Corriere della Sera, 23 gennaio 1983
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Tutto immerso nel buio (con un uso del bianco e nero che ricorda da vicino l'espressionismo), pochissimo dialogato, accompagnato da un sonoro ossessivo che ha una funzione determinante, il film è infatti anche una parodia del cinema sentimentale sulla famiglia. Governati dalla demenza e dall'epilessia, i suoi personaggi sono larve, i gesti sono apporti medianici, il visivo e il sonoro partecipano d'un universo tanto angoscioso da strapparci sorrisi liberatori.
Magari non diremmo anche noi che con tale film David Lynch è entrato nella storia del cinerea, ma si può capire perché i patiti dell'underground ne abbiano fatto oggetto di culto. Tra i molti modi di firmare i sogni più cupi e atroci, questo di Lynch, seppure vecchiotto, provoca tale sconcerto da farci ringraziare l'avanguardia. Essa ci ricorda che esiste anche un cinema diverso, che non tutto è colosso o piatta novelletta.
Giovanni Grazzini da Il Corriere della Sera, 23 gennaio 1983
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