La Jetée di Chris Marker, Cortometraggio, b/n durata 28 min., 1962
2 commenti:
luca valerio
ha detto...
Marker regista impegnato? Sì, certamente, ma lontano le mille miglia dalla pesantezza dei politici, lui che ha sempre praticato un’arte dell’ellisse, della provocazione intellettuale e dello scintillio formale. Il suo capolavoro è forse proprio La jetée (La rampa di lancio), stupefacente fotoromanzo di fantascienza basato su una scommessa: tutta la vicenda è narrata in immagini fisse, o meglio in fotogrammi «presi da un movimento» e montati con un’arte raffinata della suggestione, del «significante immaginario», e insomma della poesia. Il solo momento, brevissimo, in cui passa un fremito di vita è quello di un volto di donna che si sveglia in una stanza invasa da stridenti cinguettii d’uccelli. Quest’apologo notturno ricorda certi racconti inglesi del fantastico ed è anche una straziante storia d’amore.
Claude Beylie da I capolavori del cinema, Vallardi, Milano, 1990
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Marker regista impegnato? Sì, certamente, ma lontano le mille miglia dalla pesantezza dei politici, lui che ha sempre praticato un’arte dell’ellisse, della provocazione intellettuale e dello scintillio formale. Il suo capolavoro è forse proprio La jetée (La rampa di lancio), stupefacente fotoromanzo di fantascienza basato su una scommessa: tutta la vicenda è narrata in immagini fisse, o meglio in fotogrammi «presi da un movimento» e montati con un’arte raffinata della suggestione, del «significante immaginario», e insomma della poesia. Il solo momento, brevissimo, in cui passa un fremito di vita è quello di un volto di donna che si sveglia in una stanza invasa da stridenti cinguettii d’uccelli. Quest’apologo notturno ricorda certi racconti inglesi del fantastico ed è anche una straziante storia d’amore.
Claude Beylie
da I capolavori del cinema, Vallardi, Milano, 1990
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